Cos'è dotto di wharton?

Dotdotto di Wharton

Il dotto di Wharton, noto anche come dotto submandibolare, è il condotto escretore principale della ghiandola submandibolare e una delle principali ghiandole salivari. Si estende dalla ghiandola submandibolare, situata sotto la mandibola, fino al pavimento della bocca.

Funzione: La funzione principale del dotto di Wharton è trasportare la saliva prodotta dalla ghiandola submandibolare nella cavità orale. Questa saliva contribuisce significativamente al volume totale di saliva presente in bocca e svolge un ruolo importante nella digestione del cibo, nella lubrificazione della bocca e nella protezione dei denti.

Percorso: Il dotto di Wharton emerge dalla porzione profonda della ghiandola submandibolare, si avvolge attorno al margine posteriore del muscolo miloioideo e poi decorre in avanti sotto la mucosa del pavimento della bocca. Apre in un piccolo orifizio (sbocco del dotto) sul pavimento della bocca, ai lati del frenulo della lingua (la membrana che collega la lingua al pavimento della bocca), in corrispondenza della caruncola sublinguale.

Patologie associate: Il dotto di Wharton può essere soggetto a diverse patologie, tra cui:

  • Calcoli salivari (Sialolitiasi): La formazione di calcoli all'interno del dotto è una delle cause più comuni di ostruzione salivare. Questi calcoli possono bloccare il flusso di saliva, causando dolore, gonfiore e, in alcuni casi, infezione (sialoadenite).
  • Stenosi: Il restringimento del dotto, spesso dovuto a infiammazione cronica o cicatrici, può anche causare ostruzione e sintomi simili a quelli della sialolitiasi.
  • Traumi: Lesioni al dotto, causate da interventi chirurgici o traumi diretti, possono danneggiarlo e compromettere il flusso salivare.

Diagnosi: La diagnosi delle patologie del dotto di Wharton può includere l'esame fisico, la palpazione della ghiandola e del dotto, radiografie (sialografia), ecografia e, in alcuni casi, risonanza magnetica (RM).

Trattamento: Il trattamento dipende dalla causa e dalla gravità del problema. Può includere:

  • Massaggio ghiandolare: Per aiutare a espellere piccoli calcoli.
  • Idratazione: Per favorire il flusso salivare.
  • Antibiotici: In caso di infezione.
  • Rimozione chirurgica: Per calcoli di grandi dimensioni o stenosi significative (sialoendoscopia o chirurgia tradizionale).